Pitti Uomo 81. A fare da protagonista è il tessuto con la sua storia e creatività, l'arte del saper fare come punto di partenza del Made in Italy. Bonotto collabora per questa edizione attraverso una scenografica bottega-atelier dove vengono esposti e raccontati una selezione di tessuti scelti per bellezza e particolarità tecnico-costruttive.
Così Giovanni Bonotto descrive i valori alla base del suo lavoro, svelando gli ingredienti del suo progetto a Pitti:
“La Cultura ci farà ricchi. L'ultima chance della manifattura italiana: fare diventare i nuovi ricchi del mondo i primi clienti della nostra cultura, innamorati del DNA italico e del nostri modi. La Fabbrica Lenta produce ogni giorno piccoli capolavori eseguiti a regola d'arte da 200 maestri artigiani. Mestieri uccisi ieri dalla standardizzazione ma oggi rinati con il reimpiego della tecnologia meccanica del dopoguerra: l'oliatore, il follatore, la rammendina, il cardatore. La fabbrica è diventata la Cucina dell'Alchimista: dalla cantina si prelevano materie primordiali e rare come il vello della pecora nera, il cardato berbero della Legion d'Etranger, il cammello albino, il cachemire Afghano di Schneider, il guanaco patagonico, la lana blu dei tuareg...E tutto si ribolle, si cucina a fuoco lento, si folla con l'acqua dura del ruscello, si affumica e poi si essicca al sole. Gli ingredienti: confetture Rigoni di Asiago, caffè Illy, Amarone Masi, tabacco kentuchy del Sigaro Toscano. Fashion+Food: reinventare il contemporaneo. Buon vestito!”.