Per la serie radiofonica Incontri, a cura di Gianfranco Fabi, Giovanni Bonotto racconta la storia della sua azienda su Radio 24.
Nel settore del tessile è inutile cercare di fare concorrenza ai cinesi - spiega Giovanni Bonotto, titolare assieme al fratello Lorenzo e ai genitori della Bonotto SpA di Molvena (VI), un'azienda che da oltre cent'anni produce tessuti per le grandi case di moda.
Quando Giovanni è entrato nell'azienda di famiglia, vent'anni fa, si è reso subito conto che il prodotto di moda si era ormai trasformato in semplice comunicazione, in brand, privilegiando la quantità alla qualità. I colleghi cercavano di investire in tecnologie che permettessero di produrre nel minor tempo possibile. Si ottenevano così delle fabbriche-fotocopiatrici, che negli anni successivi non sarebbero riuscite a reggere la concorrenza dei paesi emergenti, in grado di offrire gli stessi prodotti ad un costo di produzione molto più basso. Per questo era necessario ripartire dal prodotto, dalla qualità dei tessuti, dall'abilità manuale dei tessitori.
Per Giovanni Bonotto la qualità di un prodotto sta nel tempo che ci si impiega a produrlo. Per questo, nel 2007, decide quindi di sostituire le macchine digitali con telai meccanici degli anni '50, dedicando ad ogni telaio un singolo operaio, che in questo modo diventa un maestro artigiano.
Da qui nasce il progetto Fabbrica Lenta: realizzare prodotti unici, riportare l'arte nell'artigianato e l'artigianato nella fabbrica. Arte che è sempre stata presente in azienda, che fin dagli anni sessanta ha ospitato artisti come John Cage o Yoko Ono, che realizzavano le loro opere in fabbrica. Oggi la Bonotto ospita circa 12.000 opere di arte contemporanea, collocate in mezzo ai telai perché – spiega Bonotto – servano da ispirazione per una lavorazione che deve tornare al concetto di arte.
Fonte Radio24.it
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